Questa meravigliosa orchidea asiatica non richiede substrato: vive bene in cestelli di legno o appesa, anche a un albero, con le radici libere.
La Vanda fu scoperta nel 1613 dal botanico ed esploratore portoghese Alvin Semedo, che la chiamò “tiao hua” o “pianta aerea”. Le radici aeree agiscono come spugne e possono assorbire rapidamente una grande quantità di umidità. Queste radici assicurano inoltre che la pianta rimanga saldamente ancorata all’albero su cui sta crescendo. La pianta quindi non necessita di terra.
Per quanto riguarda la colorazione dei fiori, il più classico è il blu-viola-azzurro tipico di Vanda coerulea e dei suoi ibridi, ma esistono numerose specie e varietà anche in altri colori caldi e luminosi, screziati o puntinati. La Vanda luzonica, per esempio, è bianca con macchie porpora.
COME COLTIVARE LA VANDA
Vive anche in casa in ambienti ad elevato tasso di umidità e con molta luce; non teme il caldo ma in estate deve stare in ombra umida, con poco sole (meglio alla mattina). Caldo, molta luce e moltissima umidità sono le tre condizioni base per vederla fiorita molto a lungo. Le vaporizzazioni di acqua devono essere quotidiane. Non ha bisogno di terriccio. Può essere coltivata con le radici libere, appesa con fili metallici, oppure con le radici appoggiate in un cestello di legno. Quando la fioritura è finita si asportano delicatamente i fiori appassiti rimasti, ma non vanno tagliati gli steli se non sono secchi; si formeranno nuovi getti.
Curiosità
- Come molte altre orchidee, la Vanda è una pianta epifita: significa che ama vivere aggrappandosi alla corteccia degli alberi;
- Il genere Vanda deve il suo nome all’antico termine nella lingua indiana sanscrito, che significa appunto “orchidea”;
- La varietà rara Vanda lilacina cresce selvatica in Thailandia e Birmania.